La Basilicata, questa terra per alcuni versi aspra e rugosa ma al contempo luminosa e accogliente, laboriosa e testarda, è una terra per alcuni versi “eterna”, dai variegati volti dei suoi paesaggi, trasognata, poiché in essa sembrano magicamente coesistere antichissime tradizioni, riti, gestualità ripetute e rinnovate in tracce visibili di contemporaneità e innovazione.
E in Basilicata, l’agricoltura è senza dubbio l’attività produttiva che ha disegnato in maniera determinante il paesaggio, definendo e delineando nuovi “giacimenti rurali” capaci di generare interessanti vantaggi competitivi.
Il Futuro nei solchi del passato, è un futuro che poggia sulla persistenza di modelli culturali legati al mondo rurale e ad un equilibrato rapporto uomo-natura, alle tradizioni locali e alla cultura materiale che si riflette nella varietà e nella qualità delle produzioni agricole.
Un futuro che “sboccia” dai semi della tradizione e che si riflette nei solchi della terra, come nelle rughe profonde dei volti di uomini e di donne comuni, i cui sguardi e portamenti sono i tratti eloquenti di una condizione esistenziale di quel passato che oggi ritorna con forza e rende possibile un futuro fatto di innovazione, capace di guardare alla competitività sui diversi mercati, locali e globali.
5 mete di un itinerario che vuole essere un racconto parallelo di paesaggi, scenari e filiere produttive e che ha inizio a Metaponto, in quella parte di Magna Grecia che è confluenza di storia, cultura e archeologia nonché luogo emblematico della riforma agraria e della bonifica degli anni ’50.
E l’itinerario continua risalendo verso il Pollino, per ritornare verso la Val d’Agri e puntare verso il Vulture dopo aver attraversato l’area del Potentino; e dal Vulture lungo la dorsale bradanica per terminare a Matera e alle sue colline.