Metaponto: il cerchio si chiude

Metaponto è il punto di partenza e di arrivo di questo viaggio attraverso la Basilicata delle produzioni agricole, dei paesaggi culturali e umani, degli scenari naturalistici, dei sapori e delle eccellenze agroalimentari. Siamo partiti da qui per ritornare in questo luogo in cui la storia dell’agricoltura sembra non aver avuto mai fine, si è evoluta, è andata avanti per poi ritornare verso la tradizione, per recuperare quanto di prezioso stava dimenticando, per metterlo a valore, innescando processi innovativi di qualità e riportando l’attenzione su autenticità e identità delle produzioni tipicamente lucane.

E la storia della Magna Grecia, la stessa che ha fatto da ouverture a questo nostro viaggio, diventa pretesto per parlare di innovazione e ricerca. Nelle immediate vicinanze dei resti ancora visibili di un villaggio rurale della Magna Grecia, in località Pantanello, sorge infatti Metapontum Agrobios, centro di ricerca gestito dall’ALSIA (l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura), attivo da oltre 30 anni nel campo della ricerca, dello sviluppo e del trasferimento di innovazione al sistema agroindustriale, con particolare attenzione allo sviluppo di applicazioni biotecnologiche e, più recentemente, all’agricoltura di precisione.

Numerosi i progetti di punta in campo biotecnologico che permettono di sviluppare attività legate alla produzione di sostanze nutritive e biologiche/antiossidanti, vitamine, microelementi; attività legate all’ottenimento di proteine da shock termico in colture agricole, come l’erba medica, utilizzata dalla farmaceutica per il miglioramento della risposta immunitaria nell’uomo e negli animali. E tanti altri ancora legati al trattamento di biomasse vegetali derivanti da residui di agricoltura, o alla produzione di oli per impianti biodiesel. In questo Centro si sviluppano piattaforme tecnologiche per la tracciabilità alimentare, la selezione vegetale e la caratterizzazione della biodiversità e si sviluppano nuove colture industriali.

Azioni e processi, tutti, di grande rilevanza e di assoluta innovazione, spesso condivisi con partner istituzionali e con una ricca rete di Enti di ricerca nazionali e internazionali.

2.200 metri quadrati di laboratori, 3.620 metri quadrati di impianti e servizi generali, 5.400 metri quadrati di serre e 5 ettari di campo sperimentale: questi i numeri di un luogo ormai emblematico di come anche l’agricoltura in Basilicata sia sempre più tesa oggi verso processi produttivi frutto di sperimentazione, ricerca e lavoro costante di chi in questo futuro continua ad investire fortemente.

Ed è così che Metaponto diventa punto di partenza, di arrivo e di sintesi di un viaggio che della Basilicata agricola ha provato a mettere in evidenza il lavoro costante di uomini e donne, di generazioni passate e giovani imprenditori che oggi più di ieri in questo lembo di territorio vogliono, con la tenacia propria del lucano, costruire il proprio futuro sulle solide fondamenta del passato.

Girano tanti lucani per il mondo, ma nessuno li vede, non sono esibizionisti. Il lucano, più di ogni altro popolo, vive bene all’ombra. […] E’ di poche parole. Quando lavora non parla, non canta. Non si capisce dove mai abbia attinto tanta pazienza, tanta sopportazione. […] Il lucano non si consola mai di quello che ha fatto, non gli basta mai quello che fa. Il lucano è perseguitato dal demone della insoddisfazione. Parlate con un contadino, con un pastore, con un vignaiolo, con un artigiano. Parlategli del suo lavoro. Vi risponderà che aveva in mente un’altra cosa, una cosa diversa. La farà un’altra volta. Come gli indù, come gli etruschi egli pure pensa che la perfezione non è di questo mondo. […] Essi pensano di poter compiere l’Opera in un’altra vita. Quando avranno pace. Non trovano in terra le condizioni necessarie per poter fare il meglio che sanno fare. Strana etica. L’ultimo tocco, il tocco della grazia il lucano non lo troverà mai. Eppure nella nitidezza del disegno ti parrà di intravvedere l’opera compiuta.

 (L. SINISGALLI, Gente della Lucania, da Il ritratto di Scipione e altri racconti.)